I bilanci energetici dei principali Paesi europei mostrano una costante crescita del consumo di elettricità da fonti rinnovabili e un progressivo calo di quella di origine fossile. È il segno di una trasformazione del sistema, che si riflette nella volatilità dei mercati, nella crescente instabilità delle reti e nell’attenzione al tema della sicurezza dell’approvvigionamento nel dibattito pubblico. La rapida progressione della produzione fotovoltaica, decentralizzata e non programmabile, è l’espressione più visibile di questo cambiamento: sta rivoluzionando il modo in cui l’energia viene prodotta, trasportata e consumata. Un’evoluzione che porta con sé sfide, ma anche opportunità di innovazione e sviluppo. Allineata agli obiettivi del Piano energetico e climatico cantonale (PECC) e della Strategia energetica 2050 della Confederazione, la strategia 2025–2028 di AET traccia il percorso per accompagnare il Ticino nella transizione verso un futuro energetico più sicuro, sostenibile e innovativo. La produzione idroelettrica è e rimarrà il perno delle attività di AET. Le riversioni dei grandi impianti costruiti nella seconda metà del secolo scorso — le cui concessioni scadranno tra il 2035 e il 2048 — consentiranno all’azienda di ampliare la propria capacità produttiva, mantenendo sul territorio il valore generato. AET si prepara a questo passaggio investendo nella flessibilità degli impianti e nel potenziamento della produzione invernale, elementi decisivi per bilanciare la variabilità delle fonti rinnovabili. La nuova centrale del Ritom, dotata di sistema di pompaggio, e l’innalzamento della diga del Sambuco rafforzeranno la capacità di stoccaggio e la flessibilità del sistema, consolidando il ruolo dell’idroelettrico ticinese nella transizione energetica svizzera. Parallelamente, l’azienda investe nell’espansione della produzione rinnovabile indigena, promuovendo fotovoltaico e reti di teleriscaldamento in collaborazione con il Cantone e i Comuni: una visione orientata a ridurre le emissioni e a generare valore locale. L’impegno con Swissgrid e i gestori comunali per il rinnovo delle reti garantirà infine un’infrastruttura moderna e integrata nel sistema nazionale, pronta a gestire i nuovi modelli di produzione e distribuzione dell’energia. La transizione energetica è un processo in continua evoluzione che richiede adattamento, nuove competenze e una gestione efficiente delle risorse. Per questo la strategia 2025–2028 di AET dedica particolare attenzione alla digitalizzazione. L’impiego dell’intelligenza artificiale e delle analisi predittive consentirà di ottimizzare la produzione e di migliorare l’affidabilità delle reti, permettendo di reagire in tempo reale alle variazioni meteorologiche, alla produzione stocastica e alle dinamiche di mercato, aumentando la stabilità complessiva del sistema. Ma la tecnologia, da sola, non basta; servono anche competenze nuove e trasversali, in grado di consolidare conoscenze tecniche, analisi dei dati e visione strategica. AET investe così nella formazione delle giovani leve e nello sviluppo del personale, consapevole che sono le persone a trasformare gli obiettivi in risultati e l’innovazione in valore per il territorio. In un contesto in continua trasformazione, AET resta un punto di riferimento per l’energia in Ticino, investendo nella forza delle rinnovabili, nella tecnologia e nelle persone, per costruire un futuro energetico stabile, flessibile e sostenibile. Roberto Pronini, Direttore AET
|