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Impianto idroelettrico Piottino

Un caratteristico scorcio di territorio

L’impianto del Piottino è il terzo anello della catena della Leventina, si sviluppa sul versante destro della valle e sfrutta il salto di 341 m delle gole che gli danno il nome.

Impianto Piottino

Realizzato tra il 1928 e il 1932 dalle Officine Elettriche Ticinesi è passato in gestione ad AET nel 1972 a seguito del suo riscatto da parte del Cantone.
L’imponente architettura e le condotte aggrappate alla parete rocciosa alle sue spalle, rendono riconoscibile la centrale a chiunque transiti sull’autostrada A2 all’altezza di Nivo.

Piottino

Il bacino

Il bacino di Rodi

A monte dell’impianto si trova il bacino di Rodi, che è stato realizzato nel 1940 e ha una capienza di 130’000 m3. Vi confluiscono le acque del fiume Ticino captate dalla presa di Rodi e quelle rilasciate dalla centrale del Tremorgio.

L’impianto del Piottino fa capo ad un bacino imbrifero di 275 km2 che include le acque del fiume Ticino e quelle dei torrenti Foch, Piumogna e Gribbiasca.

La presa originale dell’impianto, che si trovava sul fiume Ticino all’altezza del Dazio Grande, fu smantellata negli anni '70 del secolo scorso per lasciare spazio all’autostrada.

Piottino

Bacino di Rodi

Invaso utile130'000 m3
Quota massima945.00 m s.l.m
Quota minima940.60 m s.l.m

L'impianto

La forza della media Leventina

L’acqua raccolta nel bacino di Rodi viene immessa in una galleria scavata nella roccia, che segue la sponda destra della valle per 10 km convogliando i torrenti che incontra lungo il percorso.

La galleria termina in una vasca di carico che si trova sopra la centrale, situata in località Moaglio nel territorio di Chironico. Da qui partono tre condotte forzate che raggiungono le turbine dopo un salto di 341 m.

Piottino

La centrale

La fabbrica dell’energia

All’interno della centrale trovano posto tre gruppi di produzione con turbine di tipo Francis montate ad asse verticale, per una potenza complessiva di 67 MW.

L’edificio della centrale Piottino è stato progettato dall’architetto milanese Giovanni Greppi nel tipico stile industriale lombardo di inizio ‘900.

La facciata principale è caratterizzata da quattro finestroni ad arco ornati da stemmi e decorazioni pittoriche intorno alle aperture.

I primi due gruppi furono realizzati all’epoca della costruzione mentre il terzo venne aggiunto nel 1957, pagato con i proventi derivanti dalla produzione dei primi due.

Piottino