I maggiori produttori di elettricità svizzeri hanno costituito un gruppo di esperti unitamente al gestore della rete nazionale Swissgrid, allo scopo di individuare una serie di misure condivise per far fronte ai rischi legati alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
Ben riconoscibile a chi transita sull’autostrada A2 tra Biasca e Faido, la centrale del Piottino si prepara ad un intervento di rinnovo completo che interesserà le parti idrauliche, quelle elettromeccaniche e lo storico edificio. L’intervento segue quello eseguito presso la Nuova Biaschina di Personico, completato tra il 2016 e il 2019
Un nuovo concorso alla scoperta de La via dell’energia.
Le fasi della lavorazione, gli aspetti altamente tecnologici necessari per la creazione di un grande parco eolico, ma anche le vicissitudini di uno storico passo alpino tra il nord e il sud delle alpi.
Intervista di Aldo Bertagni a Roberto Pronini, Direttore AET
Da alcuni mesi il tema energetico è al centro del dibattito politico e mediatico: l’evoluzione del mercato e i timori per una possibile penuria costringono a rimettere in discussione le strategie per il futuro. Abbiamo chiesto a Michael Wider, Presidente dell’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES), come incide tutto questo sul settore nazionale.
Marco Frigerio, responsabile dello “Studio generale per la rete ad altissima tensione” di Swissgrid in Ticino, ci racconta la genesi del progetto e la collaborazione con i partner cantonali.
La rete elettrica nazionale è il risultato della somma delle reti che singole aziende hanno realizzato nel corso del ‘900 per trasportare l’energia prodotta dai propri impianti. Succede così che in alcune regioni vi siano oggi più elettrodotti che corrono paralleli, con tralicci costruiti l’uno di fianco all’altro. Se potesse essere interamente riprogettata in base alle attuali esigenze, la rete sarebbe oggi molto più razionale, compatta e semplice da mantenere.
Il Parco eolico del San Gottardo è il primo impianto che genera elettricità sfruttando l’energia del vento in Ticino, ma non è l’unico investimento di AET in questa fonte di produzione.
HYDRO Exploitation SA e Azienda Elettrica Ticinese hanno siglato un accordo di collaborazione tra i centri di formazione professionale di Martigny, Sion e Bodio.
“Quasi sempre dai veri problemi nascono stimoli per risposte innovative”. Roberto Pronini, direttore dell’Azienda Elettrica Ticinese, è abituato a cercare, e spesso trovare, soluzioni non scontate. Ma non è sempre così. E lo è raramente in tempi d’incertezza come gli attuali, con una pandemia si spera in fase calante che in soli due anni ha ribaltato non pochi paradigmi economici e industriali. Chi produce e vende energia deve saperlo e arrivarci prima degli altri. Da qui i nuovi indirizzi strategici di AET.
La Via dell’Energia cresce e con lei anche le attività proposte da AET.
Un vero cambio di marcia. Lo Stato del Canton Ticino si “riprende” la sua acqua, o meglio la gestione degli impianti idroelettrici. Non sarà domani, ma il processo è avviato e apre davvero una nuova epoca. “Il Cantone – ci dice Christian Vitta, Consigliere di Stato e direttore del DFE – assumerà un ruolo sempre più centrale nella gestione delle proprie risorse naturali”.
Le competenze di AET nel settore del trasporto dell’energia sono al servizio di chi realizza importanti progetti e hanno contribuito al successo di opere quali le gallerie di base di AlpTransit.
Luogo da sempre legato alla storia della produzione di elettricità in Ticino, la zona industriale di Bodio ha ritrovato vitalità grazie allo sviluppo di un nuovo polo formativo. AET ha deciso di consolidare questa recente evoluzione con un progetto che riqualificherà l’intero comparto.